Bevande analcoliche

Acqua potabile

L'acqua potabile costituisce il primo rimedio contro la sete.
Richiede controlli continui e severi che ne garantiscono la potabilità per la sua funzione indispensabile e per le conseguenze che può avere sulla salute.
Il sapore dell'acqua è legato alla presenza di determinati sali e gas in essa disciolti: è necessario un controllo dei sali minerali presenti, in quanto un eccesso di certi sali, o la presenza di altri, possono rende l'acqua non adatta al consumo o addirittura dannosa.
Le acque potabili possono essere di:

    • superficie;
    • profonde.

Acque minerali

Secondo il DL 25.01.1992 n°. 105, in ottemperanza alla Direttiva ce n° 777 del 15.07.1980, sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e proprietà favorevoli alla salute.
La differenza dalle ordinarie acque potabili è rappresentata dalla purezza originaria e sua conservazione, nonché dal tenore in minerali, oligoelementi e/o altri costituenti.
Se prodotte in Italia vengono poste in commercio su autorizzazione del ministero della salute, se importate da paesi della comunità, l'importazione è libera, mentre sono soggette ad autorizzazione quelle provenienti da paesi extracomunitari.

Le acque minerali vengono ancora classificate in base alla quantità dei sali minerali in:

    • minimamente mineralizzate, se il contenuto è inferiore a 50 mg/l;
    • oligominerali se il contenuto è inferiore a 200 mg/l;
    • medio-minerali se il contenuto è compreso tra 200 mg e 1 g/l;
    • minerali se il contenuto supera 1 g/l .

In Italia il consumo di acqua minerale è il più alto di tutta l'Europa e attualmente esistono ben 259 tipi diversi di acque minerali provenienti da sorgenti sparse su tutto il territorio nazionale.

Bibite analcoliche

Le bibite analcoliche, gassate o non, vengono ottenute con acqua potabile o minerale e possono contenere:

    • succo di frutta;
    • infusi, estratti di frutta o parti di piante commestibili o amaricanti o aromatizzanti;
    • essenze e aromi naturali o artificiali;
    • sostanze coloranti e conservanti;
    • saccarosio;
    • acido citrico e/otartarico.

Succhi di frutta

I succhi di frutta devono essere preparati con succo naturale, o concentrato, o liofilizzato, o sciroppato: l'etichetta deve ovviamente riportare il nome del/i frutto/i usato/i nella preparazione.
I succhi di arancio, di limone e di mandarino possono contenere succhi, estratti o essenze naturali provenienti da agrumi diversi.
Il residuo secco non può essere inferiore al 10% (p/v) e il contenuto di succo naturale (o l'equivalente se viene impiegato il concentrato o il liofilizzato) deve essere almeno del 12%: tale contenuto deve essere riportato esplicitamente in etichetta.
Quando il contenuto di succo naturale supera il 30% (p/v) il residuo secco può essere inferiore al 10%.
In commercio ci sono anche i nettari che sono bevande meno ricche di succo che possono essere addizionate con vitamina C e zucchero.

Bibite a denominazione di fantasia

Le bibite preparate con estratti possono contenere succhi di frutta, sostanze amaricanti e aromatizzanti diverse dal frutto o dalle piante cui la preparazione si richiama; il residuo non può essere inferiore all'8%.
La gassosa è preparata con acqua potabile, gassata ed edulcorata con saccarosio; può contenere inoltre acido citrico, acido tartarico ed essenza di limone; escluse le sostanze coloranti il residuo secco minimo è del 6%.
Le bibite analcoliche vendute con denominazioni di fantasia non devono avere un residuo secco inferiore all'8% (p/v); eventuali coloranti devono appartenere all'elenco dei prodotti consentiti.
Per alcune bevande del tipo cola (coca cola, pepsicola) è stata consentita l'aggiunta di acido ortofosforico e caffeina.