Proprietà Cosmetiche della Vitamina A | Effetti, Benefici, Dosi e Uso Corretto

Introduzione

Generalmente, con il nome generico di Vitamina A, ci si riferisce a una serie di composti biologicamente simili definiti più comunemente Retinoidi.

Nonostante la relativa abbondanza di questi elementi nel cibo,  non è possibile ottenere attraverso la dieta la Vitamina A in forma biologicamente attiva, definita Retinolo. Infatti è possibile osservare nei prodotti di origine animale il Retinil Palmitato, molecola dotata di funzioni di storage, mentre nei prodotti di origine vegetale abbondano precursori della Vitamina A noti come carotenoidi.

Frutta e verdure caratterizzate dalla classica colorazione giallo-arancio, rappresentano fonti biologicamente apprezzabili di Vitamina A sottoforma dei relativi precursori. Una volta assunti per os, l'assorbimento dei retinoidi si realizza prevalentemente a livello dell'intestino tenue, grazie anche all'azione dei Sali biliari, raggiungendo il picco di concentrazione plasmatica dopo 2- 4 ore dall'assunzione.

Legati a proteine plasmatiche come l'Albumina, i retinoidi raggiungono il fegato dove vengono adeguatamente metabolizzati e biodistribuiti in forma attiva. I relativi cataboliti verranno invece opportunamente eliminati attraverso feci ed urine.

Indicazioni in cosmetologia e dermatologia

L'uso della Vitamina A e dei suoi analoghi sintetici si è rivelato efficace in ambito cosmetologico e dermatologico per:

  • il trattamento di disordini della cheratinizzazione, come ipercheratosi e paracheratosi;
  • il trattamento dell'acne e dei disordini correlati a questa patologia;
  • il trattamento dell'eczema e di altre forme autoreattive;
  • il trattamento dei discromatismi cutanei;
  • la profilassi di patologie maligne a carico delle cellule epiteliali;
  • la profilassi di patologie maligne a carico dei melanociti;
  • la prevenzione dell'invecchiamento cutaneo e del photoaging.

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L'attività biologica

Numerosissimi studi hanno caratterizzato la complessa attività biologica della Vitamina A,  descrivendo differenti meccanismi di interazione con le normali attività biologiche.

Regolazione dell'espressione genica

Secondo recenti evidenze, i retinoidi sarebbero in grado di permeare le membrane cellulari interagendo con specifici recettori nucleari definiti RAR o RXR. Queste due grandi famiglie comprendono numerosissime molecole in grado di controllare l'espressione di differenti geni, coinvolti nei processi di proliferazione e differenziazione cellulare. Nonostante siano in parte caratterizzati i meccanismi d'azione, manca ancora l'elenco accurato delle funzioni biologiche regolate da questa interazione.

Differenziazione e proliferazione epidermica

Ben caratterizzata è invece l'attività dei Retinoidi nella promozione del normale processo di proliferazione e differenziazione cellulare. Più precisamente queste molecole, attraverso l'attivazione di secondi messaggeri, sarebbero in grado di indurre l'espressione di alcuni fattori di crescita, come l'EGF (Epidermal Growth Factor) e il TGF (Trasforming Growth Factor), regolando così i processi differenziativi e proliferativi delle cellule epiteliali. Questa attività sarebbe stata ulteriormente caratterizzata dall'espressione di specifici marcatori, come la Fillagria e le Cheratine, indice di maturazione cellulare. Il tutto risulterebbe quindi importante nel promuovere e regolare il fisiologico turn-over cellulare.

Regolazione dell'attività immunitaria ed infiammatoria

Molto interessanti sono anche gli studi che dimostrano l'efficacia immonomodulante ed antinfiammatoria dei Retinoidi. E'noto infatti come l'attivazione aspecifica della flogosi, nonché una disreattività del sistema immunitario, possano incidere negativamente sulla salute cutanea. Differenti lavori hanno dimostrato come l'opportuna assunzione di Retinoidi possa contribuire all'adeguato controllo del sistema immunitario, evitando l'insorgenza di lesioni cutanee infiammatorie e contestualmente inibendo l'attività di enzimi coinvolti nella sintesi di mediatori della flogosi.

Azione preventiva oncologica

Pur non essendoci ancora evidenze cliniche degne di nota, i primi studi mostrerebbero differenti potenzialità legate all'utilizzo dei Retinoidi in fase preventiva. Più precisamente, il controllo della regolazione dell'espressione genica e del rapporto proliferazione/differenziazione, piuttosto che l'attività inibitoria nei confronti di enzimi coinvolti nella sintesi di mediatori infiammatori, spiegherebbe in parte l'attività protettiva dei Retinoidi nei confronti delle patologie oncologiche epiteliali. Si attendono tuttavia ulteriori sviluppi in merito.

Sicurezza d'impiego

Al fine di evitare la comparsa di effetti collaterali potenzialmente pericolosi, sarebbe opportuno che l'uso di Retinoidi - per via sia sistemica che topica - venisse supervisionato dal medico.

E' noto infatti come l'uso inadeguato di questi composti possa esporre il paziente ad effetti tossici in acuto, come nausea, emicrania, astenia, perdita di appetito, desquamazione cutanea, dolori articolari  ed ossei o cronici legati a condizioni di ipervitaminosi. In questi ultimi casi potrebbero comparire reazioni avverse clinicamente rilevanti quali emorragia, disturbi neurologici e danni epatici.

Particolare cautela nell'utilizzo dei Retinoidi andrebbe riservata anche alle gestanti e alle nutrici.

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Bibliografia