Alimenti più Ricchi di Resveratrolo | Lista

Introduzione

Il Resveratrolo fu isolato per la prima volta nel 1940 dalle radici di Elleboro bianco (pianta erbacea dai classici fiori bianchi, diffusa anche nel territorio europeo); più tardi, nel 1963, venne isolato anche dalle radici di una pianta utilizzata nella medicina tradizionale cinese e giapponese.

Tuttavia, solamente nei primi anni '90 il Resveratrolo è balzato agli onori della cronaca, prima per il suo effetto cardioprotettivo, come osservato nel famosissimo studio del paradosso francese e del vino rosso, successivamente per l'attività chemio preventiva e antinfiammatoria.

Nei primi anni 2000 sono inoltre arrivate ulteriori novità riguardanti l'associazione tra il consumo di Resveratrolo e la longevità, sulla cui efficacia e sulla cui validità ancora si discute, ma il cui fascino rimane sicuramente molto accattivante.

In questo intervallo di tempo, inoltre, si è cercato di caratterizzare al meglio le possibili fonti naturali di Resveratrolo, la loro biodisponibilità ed eventuali dosaggi in grado di riprodurre un effetto benefico.

Cibi Ricchi di Resveratrolo

Le principali fonti alimentari di Resveratrolo sono rappresentate dalla frutta di colore rosso vivo e viola come l'uva, i mirtilli, i mirtilli rossi e più in generale i frutti di bosco. Tuttavia, alimenti come gli arachidi o la frutta secca possono comunque rappresentare un fonte alternativa di Resveratrolo ai suddetti alimenti.

Nel Dettaglio:

  • una tazza di noccioline grezze, ossia circa 150 gr, è in grado di fornire dai 0,01 mg ai 0,26 mg di Resveratrolo;
  • una tazza di noccioline bollite, ossia circa 180 gr, può fornire dai 0,32 a 1,28 mg di Resveratrolo;
  • una tazza di burro di arachidi, circa 250 gr, può invece fornire 0,04 – 0,13 mg di Resveratrolo;
  • una tazza di uva rossa, circa 160 gr, può fornire invece 0,24-1,25 mg di Resveratrolo.

Resveratrolo nel Vino

Nell'immaginario comune, il vino rosso è classicamente inteso come principale fonte di questo antiossidante.

Tuttavia, le concentrazioni di Resveratrolo nei vini possono variare sensibilmente in base all'origine geografica del prodotto, al tempo di fermentazione, al tempo di contatto con le bucce dell'uva, all'eventuale esposizione ad infezioni fungine e alla stessa cultivar dell'uva. Infatti:

  • un litro di vino bianco può contenere da 0,05 mg a 1,8 mg di Resveratrolo;
  • un litro di vino rosato può contenere da 0,53 a 3,52 mg di Resveratrolo;
  • un litro di vino rosso può contenere da 1,92 a 12,59 mg di Resveratrolo;
  • un litro di succo d'uva può contenere da 1,14 a 8,69 mg di Resveratrolo.

Sinergia Antiossidante

Le concentrazioni di resveratrolo nel vino rosso, evidentemente, risultano sensibilmente inferiori rispetto quelle proposte dai vari studi per fini clinici; tuttavia, occorre sempre considerare la complessità biologica di un alimento. In questo senso, infatti, mentre negli studi viene valutato l'utilizzo di un unico elemento, in questo caso il Resveratrolo, nell'alimento intero, come ad esempio il vino rosso, al Resveratrolo si affianca un'altra serie di antiossidanti come ad esempio i polifenoli. Questa complessità biologica, difficilmente riproducibile in laboratorio, dona all'alimento una completezza unica e un'attività biologica decisamente più potente ed eterogenea rispetto quella osservabile con l'utilizzo del singolo elemento.

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Biodisponibilità e dosaggi

Una delle domande che preoccupa i massimi esperti del settore è quanto differisca l'azione del Resveratrolo osservata su cellule o piccoli roditori trattati, rispetto a quella sugli uomini; inoltre è importante definire quali possano essere i dosaggi utili.

Per rispondere a queste domande in primo luogo si è dovuta chiarire la biodisponibilità del Resveratrolo, ossia quanto del Resveratrolo assunto espleta poi realmente una funzione biologica. I dati a riguardo non sembrano particolarmente incoraggianti, in quanto, nonostante il Resveratrolo venga assorbito dall'intestino efficacemente,  il successivo passaggio attraverso il fegato ne riduce sensibilmente la disponibilità, abbassando così vistosamente le concentrazioni utili alle cellule.

Tuttavia, la buona propensione del Resveratrolo ad attraversare le membrane cellulari, raggiungendo agevolmente la cellula, e gli effetti dannosi osservati per alte concentrazioni di questa molecola, avvalorerebbero l'ipotesi che basse quantità di Resveratrolo, assunte con continuità, possano risultare efficaci e promettenti nella prevenzione di differenti patologie.

Le suddette caratteristiche, quindi, renderebbero difficile la definizione di un dosaggio adeguato e riproducibile.

Bibliografia