Cosmetici AntiCellulite - Cosa Contengono e Come Funzionano?

La cellulite - più correttamente definita pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica - consiste nell'alterazione di struttura del tessuto sottocutaneo, ricco di cellule adipose.

Nel primo stadio gli adipociti vanno in contro ad ipertrofia, con aumento di volume e accumulo di liquidi negli spazi intercellulari.

Fondamentale risulta l'alterazione del sistema venoso e di quello linfatico, con rallentamento del flusso sanguigno e accumulo locale di liquidi; siamo così entrati nella fase edematosa della cellulite.

La cellulite si può dividere in tre fasi di crescita. Queste fasi possono essere ben distinte e progressive oppure susseguirsi a brevissima distanza di tempo.

Le fasi di crescita sono:

  1. FASE EDEMATOSA: caratterizzata da una ritenzione di liquidi (edema). Le parti del corpo maggiormente colpite sono caviglie, polpacci, cosce e braccia.
  2. FASE FIBROSA: caratterizzata da una crescita accentuata del tessuto connettivo, che indurisce il tessuto adiposo. Si formano i classici noduli alla base della cosiddetta pelle a buccia d'arancia.
  3. FASE SCLEROTICA: i noduli neoformati si ingrossano o se ne formano di più grandi. La superficie cutanea diviene fredda e dolorosa.

La cellulite NON è UNA PATOLOGIA MA UN INESTETISMO.

Cosmetici e cellulite

Le formulazioni cosmetiche per il trattamento della cellulite non risolvono completamente il problema, ma lo attenuano o intervengono sugli inestetismi ad esso correlati. Queste formulazioni spesso e volentieri sono oggetto di controlli da particolari autorità garanti, perché utilizzano termini inappropriati danneggiando sia le aziende concorrenti che i consumatori.

In effetti, il cosmetico contro la cellulite (E NON ANTICELLULITE!) può svolgere solamente due funzioni citate dalla legge, che sono “modificazione dell'aspetto” e “mantenimento in buono stato”.

NON può quindi curare la cellulite come il termine giustamente vietato "anticellulite" induce a pensare.

Nella lotta contro la cellulite vengono impiegati vari tipi di ingredienti, come quelli

  • attivi sull'adiposità localizzata,
  • che proteggono i vasi riducendo la possibilità di formazione di edemi
  • quelli che levigano la superficie cutanea.

Sostanze attive sull'Adiposità Localizzata

In questo gruppo di sostanze rientrano le metilxantine e i derivati a base di iodio organico. Tra le metilxantine la sostanza per eccellenza è la CAFFEINA, capace di attivare il metabolismo degli adipociti con conseguente metabolizzazione dei lipidi di riserva. Molecole simili sono la teobromina (cioccolato), la teofillina (tè) e l'amminofillina.

L'impiego topico di queste metilxantine agevola la lisi dei lipidi, quindi riduce l'adiposità localizzata.

Al giorno d'oggi nella formulazione dei prodotti contro la cellulite non  vengono più impiegate metilxantine pure o sintetiche; piuttosto, si utilizzano piante che le contengono, come il guaranà, la cola, il cacao, il matè ed il tè verde.

Oltre alle metilxantine, come attivatori del metabolismo lipidico vengono impiegati composti a base di iodio organico. Lo iodio organico si può ritrovare nelle alghe brune, come il Fucus, e nella Laminaria digitata. Non a caso le alghe trovano largo utilizzo nei prodotti destinati al trattamento della cellulite.

Lo iodio agisce secondo due ipotetici meccanismi. Il primo consiste  in un assorbimento e coniugazione agli ormoni tiroidei, che sono la tiroxina e la triiodotironina. Questi ormoni stimolano il metabolismo basale con effetto dimagrante, perché accelerano il consumo energetico dell'organismo.

Il secondo ipotetico meccanismo riguarda la presunta attivazione dei recettori degli adipociti, con conseguente attivazione enzimatica e metabolizzazione dei lipidi.

Sostanze vasoprotettrici e antiedemigene contro la cellulite

Tra queste sostanze ritroviamo le saponine e i flavonoidi.

La saponine aumentano la resistenza delle pareti capillari, diminuendone di conseguenza la permeabilità; ciò si traduce in un miglior riassorbimento degli edemi e in una positiva riduzione della ritenzione idrica.

In natura sono presenti molte specie vegetali contenenti saponine triterpeniche; quelle più utilizzate sono l'ippocastano, l'edera, la centella ed il rusco.

  • Dall'ippocastano si estrae una miscela di saponine denominata escina ad azione antiedemigena, vasoprottettiva ed antiessudativa. All'interno dell'estratto si possono ritrovare anche flavonoidi con azione antiossidante.
  • Dall'edera si ricava un estratto vegetale ricco di saponine, glicosidi flavonoidi e numerosi minerali. L'estratto d'edera ha più o meno la stessa attività dell'ippocastano.
  • La centella migliora il microcircolo e stimola lo sviluppo del tessuto connettivo agendo a livello del derma (azione già illustrata nei prodotti antiaging).
  • Il rusco o pungitopo contiene la ruscogenina (saponina), che è molto efficace a livello del microcircolo. Questa saponina trova largo impiego nei prodotti cosmetici specializzati per le gambe, perché agisce a livello della circolazione e sulla muscolatura dei vasi attenuando gonfiori e senso di pesantezza.

Altri composti che possono esibire una certa attività sui vasi, quindi utili contro la ritenzione dei liquidi, sono il ginseng, l'equiseto e l'amamelide.

Nei prodotti anticellulite possono essere impiegate varie sostanze che agiscono sul microcircolo, inducendo vasocostrizione o vasodilatazione. L'obiettivo è di rendere tonica la muscolatura e la parete dei capillari; in poche parole queste sostanze fanno fare “ginnastica” ai capillari, rilassandoli (vasodilatazione) e contraendoli (vasocostrizione).

Gli ingredienti dotati di simili attività vengono anche definiti "sostanze che riscaldano la pelle o che la raffreddano". Le sostanze che la riscaldano, quindi provocano vasodilatazione, sono la capsaicina e i nicotinati (come il metilnicotinato e la nicinamide). Le sostanze che provocano l'effetto opposto, quindi raffreddano la pelle con una vasocostrizione, sono il mentolo (a dosi elevate induce caldo) e i mentilderivati (metillattato, meil-pirrolidon-carbossilato, mentone glicerin-acetate e mentossipropanediolo).

Sostanze leviganti superficiali ad azione anticellulitica

In quest'ultima categoria rientrano tutte quelle sostanze con effetto esfoliante, impiegate per eseguire lo SCRUB.

Lo scrub viene effettuato con prodotti che al loro interno contengono delle particelle, in genere sferette di materiale inerte come il polietilene, ma anche microgranuli di origine vegetale. Queste particelle, attraverso l'azione di sfregamento della pelle, sono in grado di rimuovere le cellule vecchie e stimolare la crescita di quelle nuove. Non a caso, al termine del processo di scrub la superficie della pelle appare liscia, riducendo l'effetto visivo della buccia d'arancia.

Nelle formulazioni contro gli inestetismi associati alla cellulite vengono anche impiegati agenti esfolianti, come gli AHA (il cui meccanismo d'azione è già stato trattato negli antiaging).  

Con l'avvento di nuovi ingredienti sono stati creati dei prodotti cosmetici anticellulite che possono essere applicati come prodotti solari, ma che hanno nello stesso tempo attività contro la cellulite. Questo meccanismo è discutibile perché gli alfa-idrossiacidi rimuovono lo strato più superficiale della pelle, aumentando l'esposizione della cute ai raggi solari; pertanto, l'applicazione degli AHA diminuisce le difese della pelle contro i raggi UV.

Nei prodotti destinati al trattamento della cellulite vengono impiegati anche ingredienti idratanti, in modo da migliorare l'aspetto cutaneo. Gli ingredienti idratanti maggiormente utilizzati sono la glicerina, l'acido ialuronico e il β-glucano, il quale possiede effetti antiossidanti, oltre che idratanti.