Niacina | Vitamina B3 | Funzioni, Alimenti e Salute
Proprietà e Benefici
La niacina è una vitamina idrosolubile conosciuta anche come vitamina B3, vitamina PP o acido nicotinico. La sigla PP è l'acronimo di Pellagra Preventive, ad indicare il ruolo fondamentale della niacina nella prevenzione di questa patologia.
Il ruolo della niacina nell'organismo è essenzialmente pro-energetico; l'acido nicotinico partecipa infatti come cofattore nelle reazioni metaboliche a carico di substrati energetici come acidi grassi, zuccheri ed amminoacidi. Inoltre interviene in alcune reazioni enzimatiche che portano alla sintesi di questi macronutrienti.
Quando viene utilizzata ad alte dosi, la niacina contribuisce ad abbassare i valori ematici di trigliceridi e colesterolo LDL, alzando la frazione buona o HDL. Le dosi impiegate in terapia sono in tal senso molto elevate, nell'ordine di 0.5-4 g/die, e vengono normalmente frazionate in due o tre assunzioni giornaliere a stomaco pieno per ridurre al minimo l'eruzione cutanea (che insieme all'iperacidità gastrica e alle vampate di calore rappresenta il principale effetto collaterale delle "megadosi" di vitamina B3).
Alcune specialità medicinali contengono Acido nicotinico a dosaggi elevati, come la specialità registrata olbetam. E' molto importante assumere tali prodotti soltanto dopo aver consultato il medico, abbinandoli sempre ad una dieta povera di grassi animali e priva di eccessi, per favorire la riduzione di colesterolo e trigliceridi.
Cosa è l'acido nicotinico
L'acido nicotinico, più comunemente noto come niacina o vitamina B3, è una vitamine idrosolubile appartenente all'ampio gruppo delle vitamine del gruppo B, utilizzata sottoforma di nicotinammide nella sintesi di coenzimi chiave nei processi di ossidoriduzione quali la nicotinammide adenina dinucleotide (NAD) e la nicotinammide adenina dinucleotide fosfato (NADP).
Questi coenzimi consentono a numerosissime reazioni coinvolte nel metabolismo energetico e nella sintesi di macromolecole di avanzare fisiologicamente, mantenendo quindi il corretto stato ossido riduttivo ed energetico della cellula, potendo tuttavia al contempo intervenire in alcuni meccanismi di signalling intracellulare importanti nel regolare i processi di sopravvivenza e differenziazione cellulare.
L'ampia diffusione di questa vitamina in natura, presente infatti si in alimenti di origine animale come le carni, i pesci e le uova, sia in alimenti di origine vegetale come cereali e legumi e una potenziale sintesi epatica a partire dal triptofano, consente di sopperire facilmente alle esigenze fisiologiche di questo micronutriente scongiurando pertanto l'insorgenza di una grave forma di carenza nota come Pellagra caratterizzata da sintomi dermatologici come dermatite e desquamazione cutanea, gastroenterici come diarrea prolungata ed intensa e neurologici quali demenza, apatia, depressione e disorientamento.
Fortunatamente si tratta di una condizione ormai rara legata unicamente alla grave malnutrizione.
L'acido nicotinico in ambito medico
L'uso di acido nicotinico a dosi terapeutiche è noto già da tempo e attualmente prescritto come terapia farmacologica per iperlipidemia.
Differenti studi infatti hanno dimostrato come la terapia con acido nicotinico possa determinare:
- Calo del 10% del colesterolo ematico totale;
- Diminuzione del 26% delle concentrazioni ematiche di trigliceridi;
- Riduzione del 27% di infarti del miocardio non letali;
- Riduzione del 26% di eventi cerebrovascolari.
Tali condizioni si sono associate in un trial clinico lungo 10 anni anche ad una riduzione del 10% della letalità associata ad eventi cardio e cerebrovascolari, avvalorando così l'ipotesi dell'efficacia dell'acido nicotinico nella prevenzione delle complicanze letali.
Dato che l'efficacia biologica dell'acido nicotinico risulta dose dipendente, e che spesso le dosi utilizzate per ottenere effetti terapeutici significativi superano quelle ben tollerate dai pazienti, con il rischio di insorgenza di spiacevoli effetti collaterali, attualmente la terapia con acido nicotinico è spesso combinata ad altri principi attivi ad azione ipolipemizzante in grado di preservare gli effetti terapeutici del trattamento riducendo al contempo l'incidenza di reazioni avverse.
Particolare interesse nell'ultimo periodo ha destato l'associazione tra acido nicotinico ed antiossidanti naturali, dimostratasi capace di ridurre le complicanze aterosclerotiche generalmente determinate da affezioni dismetaboliche.
Numerosi studi hanno inoltre cercato di caratterizzare l'attività biologica ipolipemizzante dell'acido nicotinico, osservando come questa sostanza legata alla glicina, possa raggiungere il tessuto adiposo, interagendo con recettori organi e attivando eventi cellulari non del tutto caratterizzato ma efficaci nel limitare l'immissione in circolo di acidi grassi liberi.
Reazioni avverse
Per quanto preziosa, la terapia con acido nicotinico non è scevra da potenziali effetti collaterali, spesso associati all'incrementata sintesi di prostaglandina D2, responsabile in parte di :
- Vampate di calore;
- Capogiri e cefalea;
- Prurito, eritemi ed eruzioni cutanee;
- Nausea, vomito e diarrea;
- Incremento delle concentrazioni ematiche di transaminasi, glicemia ed acido urico.
Tali effetti si sono manifestati già a dosaggi superiori ai 750 mg giornalieri, risultando evidentemente tanto più intensi quanto maggiore il dosaggio utilizzato.
Per questo motivo è importante che l'integrazione e chiaramente anche la terapia con acido nicotinico venga supervisionata dal proprio medico, soprattutto in concomitanza a patologie epatiche, renali, gastriche o a terapie farmacologiche in atto come quella antipertensiva o ipoglicemizzante.