Sindrome Premestruale: i farmaci per curarla

La sindrome premestruale designa un complesso insieme di sintomi, così eterogeneo da risultare persino difficile da definire in modo oggettivo: stiamo parlando di una moltitudine di disturbi di natura psicologica e fisica che contraddistingue la fase antecedente il ciclo mestruale della donna (1-2 settimane prima del flusso). Si stima che, durante l'età fertile del gentil sesso, la sindrome premestruale colpisca ben 3 donne su 4, con picchi durante l'età compresa tra i 20 e i 30 anni.

Sindrome premestruale: cause

La causa precisa attribuibile alla sindrome premestruale è tuttora oggetto di studio; ad ogni modo, sono stati individuati alcuni elementi predisponenti, che aumentano il rischio di “contrarre” la sindrome: alcolismo, carenze vitaminiche (soprattutto di vitamina B6), cattive abitudini alimentari, depressione, diminuzione della sintesi degli ormoni progestinici (fase luteica), fluttuazioni dei livelli di serotonina (coinvolta nella regolazione dell'umore), ipoglicemia, ipotiroidismo, ritenzione idrica, ecc..

Sindrome premestruale: sintomi

Non è possibile definire con esattezza tutti i segni caratteristici della sindrome premestruale, dato che ogni donna reagisce in modo soggettivo e percepisce il dolore in modo del tutto personale. In linea generale, i sintomi da sindrome premestruale iniziano 7-10 giorni prima dell'arrivo delle mestruazioni, con acne, alterazione dell'umore, ansia, astenia, aumento/diminuzione dell'appetito, depressione, difficoltà di concentrazione e ad addormentarsi, dolore agli arti e ai muscoli, gambe gonfie, gonfiore al seno, inappetenza, ritenzione idrica.

Sindrome premestruale: farmaci e trattamenti

Considerate le numerosissime donne vittima della sindrome premestruale, è possibile definire un fenomeno simile come una condizione (quasi) fisiologica: chiaramente, questa definizione è riservata alla variante lieve di sindrome premestruale, vale a dire quelle forme in cui l'intensità dei sintomi è sopportabile da non interferire con le normali attività quotidiane. In simili frangenti, l'opzione farmacologica non è consigliata; piuttosto, è preferibile la messa in pratica di alcuni accorgimenti alimentari e comportamentali, quali:

  • introdurre molti liquidi
  • preferire alimenti sani, ipocalorici, frutta e verdura
  • evitare alcolici, sostanze nervine, bibite gassate e cioccolato
  • ridurre il sale nei cibi
  • assumere integratori vitaminici
  • seguire pratiche di rilassamento
  • praticare esercizio fisico costante
  • riposare 7-8 ore a notte

Quando i sintomi che contraddistinguono la sindrome premestruale si rivelano particolarmente intensi, è possibile avvalersi dell'ausilio di farmaci, quali contraccettivi ormonali, FANS ed antidepressivi. I diuretici possono essere d'aiuto in caso di ritenzione idrica e gonfiore (soprattutto alle gambe).
Anche la fitoterapia può esercitare il proprio effetto terapeutico per alleviare i sintomi che accompagnano la sindrome premestruale: la scelta deve indirizzarsi verso le tisane con proprietà emmenagoghe ed antispasmodiche, quali achillea millefoglie, melissa, camomilla romana, salvia, rosmarino, piscida, finocchio, calendula.

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro la sindrome premestruale, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta poi al medico scegliere il principio attivo più indicato per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura:

Contraccettivi Orali

  • ETINILESTRADIOLO/LEVONORGESTREL (es. LOETTE, MICROGYNON, MIRANOVA, EGOGYN): stiamo parlando di pillole anticoncezionaliutili per ridurre la sintomatologia dolorosa e l'alterazione dell'umore, disturbi tipici della sindrome premestruale. Questi farmaci sono reperibili in confezioni da 21-28 compresse: ogni compressa è costituita da 0,02 mg di etinilestradiolo e 0.1 mg di levonorgestrel. La cura farmacologica prevede l'assunzione di una compressa al dì, per 21 giorni, possibilmente circa alla medesima ora ogni giorno, seguita da un intervallo libero di una settimana.
  • DESOGESTREL/Etinilestradiolo (es. GRACIAL, NOVYNETTE, LUCILLE, DUEVA, SECURGIN): si tratta di compresse rivestite da 20 mcg di etnilestradiolo e 150 mcg di desogestrel. La posologia di questi farmaci rispecchia quella sopradescritta: la corretta modalità d'assunzione di questi attivi garantisce, generalmente, una significativa riduzione dei sintomi premestruali. Da non dimenticare, comunque, che in alcune pazienti è osservabile, talvolta, il peggioramento dei prodromi: in tal caso, non esitare a contattare il medico. Ad ogni modo, nei primi tre mesi d'assunzione della pillola è molto frequente una modificazione dei sintomi, in senso positivo o negativo.

Antidolorifici/antinfiammatori: si tratta di inibitori delle prostaglandine, utili per alleviare dolori pelvici, mal di testa e diarrea, associati (in tal caso) alla sindrome premestruale. Talvolta, il medico prescrive farmaci analgesici combinati, indicati per alleviare più disturbi:

  • Ibuprofene (es. Brufen, Kendo, Moment): assumere per os da 200 a 400 mg di principio attivo (compresse, bustine effervescenti) ogni 4-6 ore, al bisogno. In alcuni casi estremi (rari), l'analgesico può essere somministrato per via endovenosa (da 400 a 800 mg ogni 6 ore, al bisogno)
  • Diclofenac (es. Dicloreum, Fastum, Volteren) generalmente, la dose consigliata è 50 mg tre volte al dì, da assumere per os. In base all'intensità dei sintomi, è possibile aumentare la dose fino a 100 mg/die. Consultare il medico.
  • PARACETAMOLO (antidolorifico es. Tachipirina) + Pamabrom (diuretico) + Pirilamina (anticolinergico/antistaminico): indicati per alleviare sintomi premestruali quali crampi, dolori muscolari, gonfiore, mal di testa, astenia, aumento del peso, tensione mammaria. L'antistaminico e l'analgesico agiscono in sinergia riducendo la percezione dolorosa e il disagio associato al periodo premestruale. Il diuretico, invece, è indicato per ridurre l'acqua in eccesso e per alleviare la percezione di gonfiore e ritenzione idrica. È possibile assumere solamente la combinazione paracetamolo + pamabrom, in base ai sintomi lamentati dalla paziente. Consultare il medico.

Diuretici: favorendo l diuresi, questi farmaci sono indicati per contrastare la ritenzione idrica. L'assunzione di diuretici, sotto prescrizione medica, rappresenta un ausilio per contrastare la percezione di gonfiore e ristagno di liquido (in particolare alle gambe)

  • SPIRONOLATTONE (es. Aldactone, Uractone, SPIROLANG): riduce i livelli di testosterone. Vantaggio rispetto agi altri diuretici: evita massicce perdite di potassio. Il farmaco si trova in commercio sottoforma di compresse da 25-50-100 mg: spetta al medico prescrivere la posologia più adatta per il disturbo premestruale della paziente. Pamabrom: generalmente, il farmaco dev'essere somministrato alla posologia di una tavoletta 4 volte al dì. Non assumere più di 4 tavolette al giorno.

VITAMINA B6 (es. BENADON, Coxanturenasi, Xanturenasi): in genere, per la sindrome premestruale associata a significative alterazioni dell'umore è raccomandata l'integrazione di vitamina B6 (300-500 mg/die, secondo quanto prescritto dal medico). Infatti, sembra che la carenza di vitamina B6 sia in qualche modo implicata nella manifestazione dei sintomi premestruali.

Farmaci ipoprolattinemizzanti: indicati per alleviare il dolore al seno (tensione mammaria) da sindrome premestruale e da ipogonadismo iperprolattinemico. I farmaci agiscono riducendo i livelli di prolattina.

  • Carbergolina (Dostinex): si raccomanda di assumere il farmaco alla posologia di 1 mg alla settimana
  • Bromocriptina (Bromocriptina DRM, Parlodel) in caso di tensione mammaria associata a sindrome premestruale, si consiglia la somministrazione di 2,5-5 mg di farmaco a settimana.

Estrogeni: meno comunemente, il medico prescrive alla paziente affetta da sindrome premestruale di elevata entità l'assunzione di farmaci in grado di bloccare la produzione di estrogeni. La prescrizione di questi farmaci è volta esclusivamente per trattare i casi estremi, in cui gli altri farmaci non sono efficaci nell'alleviare i sintomi premestruali.

  • Leuprolide (es. Leupron) crea una sorta di stato menopausale, seppur temporaneo. Poco usato in terapia per il suo costo elevato e per i possibili effetti collaterali. Posologia consigliata: 3,75 mg al mese, per via intramuscolare.
  • Danazolo (es. Danatrol): la molecola è strutturalmente simile al testosterone e vanta proprietà soppressive della funzione ovarica, oltre che androgeniche (utilizzato anche nel trattamento dell'endometriosi). La posologia va stabilita dal medico; in genere, per ridurre il dolore al seno, si consiglia la somministrazione di 200 mg/die.

Antidepressivi: da assumere esclusivamente in caso di sindrome premestruale caratterizzata da disturbi gravi

  • Fluoxetina (es. Azur, Cloriflox, Fluoxeren, Prozac) l'assunzione di questo farmaco è indicata per la sindrome premestruale grave, associata a depressione, marcata alterazione dell'umore ed irritabilità. Da utilizzare con estrema attenzione perché gli effetti collaterali potrebbero superare i benefìci terapeutici. Si raccomanda di iniziare l'assunzione del farmaco alla posologia di 20 mg, per os una volta al dì. La dose di mantenimento consigliata è 20 mg di attivo al dì in modo continuativo, oppure 20 mg al dì durante la fase luteinica (da iniziare 14 giorni prima delle mestruazioni). Il farmaco assunto alla posologia di 20 mg dì ha portato notevoli risultati dopo 6 mesi di trattamento. Non superare gli 80 mg die.
  • Alprazolam (es. Frontal, Aldeprelam, Xanax): iniziare l'assunzione del farmaco alla posologia di 0,25-0,5 mg, per via orale, tre volte al dì. Quando necessario, aumentare la posologia secondo le indicazioni mediche.
  • Sertralina (es. Zoloft, Sertralina, Tralisen): in caso di sindrome premestruale, si raccomanda l'assunzione di 50 mg di farmaco per os una volta al giorno (durante il ciclo mestruale o solamente durante la fase luteinica, in base a quanto stabilito dal medico). Il dosaggio del farmaco può essere incrementato a 100 o 150 mg al dì. Continuare la terapia per tre mesi.

Rimozione chirurgica delle ovaie: per le pazienti che non riescono a trarre alcun beneficio dalla somministrazione di questi farmaci, e che non desiderano avere figli è possibile l'intervento di escissione chirurgica delle ovaie. Da tenere in considerazione che nell'isterectomia (asportazione dell'utero), le ovaie possono essere conservate, di conseguenza è possibile la ricomparsa della sindrome premestruale.