Sci alpino

Intervista a Tiziano Cipriani, presidente dello sci club di Imola:

parlando di sciatori appassionati, quali sono i requisiti fisici da allenare in preparazione alla stagione sciistica?

1° La resistenza muscolare:

lo sci, grazie all'insieme di stimoli organici e neuromuscolari che è in grado di somministrare al praticante, può definirsi una delle più efficaci attività di “fitness”. La componente di rischio intrinseco, unitamente alle specifiche caratteristiche dell'ambiente in cui si svolge, ne fanno una attività complessa e non priva di pericoli per chi non sia disposto ad avvicinarcisi gradualmente e globalmente allenato. I vantaggi di un programma di resistenza aerobica e muscolare per lo sciatore sono molteplici. Tra di essi vi è una migliorata capacità di trasporto dell'ossigeno nel sangue, condizione essenziale per il lavoro muscolare di media intensità e di lunga durata, che permette di ottenere incrementi di prestazione importanti. Vale a dire che il soggetto “aerobico”, sciatore non agonista ma instancabile, sarà in grado di sfruttare al massimo ogni giornata sugli sci, senza accusare cali di rendimento dovuti ad una progressiva quanto inarrestabile difficoltà di contrazione muscolare (affaticamento). Se teniamo, inoltre, presente che, in relazione all'altitudine, l'ambiente montano consente una minore disponibilità di ossigeno, si può facilmente comprendere come sia opportuno potenziare i sistemi di assunzione ed utilizzo dello stesso, per far fronte a possibili carenze debilitanti. L'allenamento cardiovascolare, coinvolgendo i grandi apparati (cuore, polmoni, circolazione sanguigna), attraverso l'attività di grandi masse muscolari (gli arti inferiori per primi) a medio regime di intensità (battito cardiaco attorno al 60% del proprio massimale teorico), induce adattamenti significativi anche per ciò che riguarda il controllo del peso corporeo (percentuale di massa adiposa), utilizzando in via privilegiata i grassi nella produzione dell'energia necessaria. Una circolazione periferica ottimizzata con frequenza sistematica di sedute “aerobiche”, permette inoltre di offrire miglior resistenza al freddo e, nel caso particolare delle sciatrici, di ovviare alla fastidiosa e a volte insopportabile sensazione di freddo alle estremità (mani e piedi) troppo spesso accettata passivamente come effetto collaterale insopprimibile dell'attività sciistica.