Kre Alkalyn - Creatina Alcalina - Benefici, Dosi, Avvertenze

Introduzione

Esistono evidenze scientifiche secondo le quali l'integrazione con Kre Alkalyn ® può risultare utile per:

  • migliorare notevolmente la velocità e la percentuale di assorbimento intestinale della creatina rispetto alla tradizionale forma monoidrato;
  • ridurre la conversione di creatina in creatinina
  • ridurre i crampi gastrici ed intestinali dovuti all'effetto osmotico di alte dosi di creatina monoidrato

A ciò si aggiungono i classici benefici derivanti dall'integrazione di creatina

  • stimolare la sintesi proteica favorendo lo sviluppo muscolare indotto da attività fisiche di potenza, aumentando la massa magra ( + massa muscolare ) a scapito di quella grassa (riduzione del grasso corporeo);
  • migliorare il recupero dopo un intenso sforzo fisico;
  • aumentare la forza massima, la forza resistente e la potenza muscolare;
  • ridurre la sensazione di affaticamento muscolare, aumentando la resistenza a sforzi fisici intensi ripetuti nel tempo;
  • ridurre e prevenire i DOMS (dolori muscolari post-esercizio) ed il catabolismo muscolare;
  • potenziare le difese immunitarie dell'organismo;
  • in campo medico, l'integrazione con creatina può essere utilizzata per prevenire la perdita di massa muscolare derivata da periodi di immobilizzazione forzata, nel trattamento di stati cachettici, degli ustionati o delle persone che hanno subito grossi traumi fisici

Ruolo biologico

La creatina è un derivato aminoacido prodotto dall'organismo umano al livello epatico, renale e pancreatico, di fondamentale importanza per la corretta funzionalità muscolare.

Concentrata prevalentemente al livello muscolare, rappresenta un deposito di gruppi fosfato, fondamentale nella produzione di ATP (fonte energetica cellulare) durante le prime fasi di contrazione muscolare.

Infatti durante il primo minuto di esercizio fisico intenso, la fosfocreatina accumulata al livello muscolare, cede il proprio gruppo fosfato all'ADP, rigenerando ATP, utile a sostenere il movimento delle teste miosiniche sui filamenti actinici, consentendo così la contrazione della fibra muscolare e quindi del muscolo in toto.

Durante questo ciclo, parte della creatina, circa 2 grammi al giorno, viene idrolizzata non enzimaticamente in creatinina e persa attraverso le urine, richiedendo quindi l'assunzione esogena per compensare le perdite, che fortunatamente si bilanciano agevolmente attraverso il consumo di cibi di origine animale.

Vista quindi la funzione biologica di questa molecola, si può comprendere facilmente quanto preziosa risulti per gli atleti di varie discipline, soprattutto per quelli di potenza, per i quali l'integrazione con creatina si traduce in una serie di vantaggi riassumibili in :

  • Ottimizzazione delle capacità energetiche muscolari;
  • Aumento della forza di contrazione, misurata attraverso metodiche di elettrofisiologia;
  • Aumento della forza massimale per valori superiori al 10%;
  • Allungamento dei tempi di prestazione prima che si manifesti la sensazione di fatica;
  • Aumento della critical power : potenza massima sviluppata prima dell'insorgenza della fatica;
  • Azione mioprotettiva, osservata attraverso il calo delle concentrazioni ematiche di enzimi muscolari (marker del danno indotto dall'esercizio fisico intenso).

Creatina e integrazione

Dati gli importanti effetti migliorativi della creatina sulla performance e sulle capacità atletiche degli sportivi, le varie aziende farmaceutiche hanno studiato forme alternative di creatina in grado di massimizzare l'assorbimento intestinale, ottimizzare la resa energetica e l'efficacia del protocollo integrativo.

Da questi sforzi sono nate forme differenti dalla creatina monoidrato, che in ogni caso ad oggi rimane quella più caratterizzata e studiata, e che hanno trovato impiego nella pratica sportiva riscuotendo in alcuni casi anche incoraggianti successi.

Tra le forme più diffuse e più promettenti è doveroso ricordare la:

  • Creatina alcalina: forma brevettata caratterizzata da pH decisamente superiori a quelli della creatina monidrato, e che in quanto tali aumentano la stabilità in ambiente acquoso, riducendo la conversione nel metabolita inattivo creatinina e incrementando quindi quella della forma biologicamente attiva. Studi a riguardo hanno dimostrato come l'integrazione con creatina alcalina possa indurre un aumento del carico di lavoro del 26% in più rispetto quello osservato in seguito all'integrazione con creatina monoidrato, un significativo incremento della sintesi proteica, misurata attraverso saggi in vitro ed un miglioramento della VO2 max.
  • Creatina Piruvato: molecola ottenuta attraverso la combinazione con acido piruvico, il cui intento è quello di migliorare la solubilità in ambiente acquoso, riducendo la conversione in creatinina e la formazione di precipitati, responsabili della sintomatologia intestinale che può seguire alla supplementazione con creatina.
    Diversi studi sostengono la particolare efficacia di questa formulazione, in grado di migliorare il picco di forza massima di circa il 20 % e ridurre la sensazione di fatica in maniera decisamente più significativa rispetto quanto fatto dalla creatina monoidrato.
  • Creatina etil-estere: estere della creatina ottenuto attraverso l'esterificazione con gruppi etilici, che nato con l'intento di migliorare le proprietà farmacocinetiche di questa molecola, si è rilevato incapace di riprodurre gli stessi effetti biologici della forma monoidrato, riducendone l'efficacia biologica.
  • Creatina monoidrato CREAPURE: creatina monoidrato classica, ma ottenuta attraverso un processo di lavorazione brevettato (ciclo della cianammide), che assicura al consumatore un prodotto di altissima qualità e purezza, privo di metaboliti tossici o inattivi. Le forme micronizzate inoltre, riducendo il prodotto a particelle finissime ne migliorano sensibilmente la solubilità in ambiente acquoso, riducendo i potenziali effetti collaterali.

Dosaggi

Nonostante le varie formulazioni nascano con l'intento di migliorare la biodisponibilità di creatina, dovendo consentire così una riduzione dei dosaggi rispetto quelli della creatina monoidrato, la supplementazione con le forme alternative, ricalca perfettamente gli schemi e la posologia utilizzata nella comune pratica integrativa.

L'incremento delle scorte muscolari di creatina può essere definito attraverso due protocollo diversi :

  • il primo che prevede 6 giorni di carico a dosi molto elevate, pari circa a 20 grammi suddivisi in 4 assunzioni (dosi alle quali possono manifestarsi effetti collaterali), seguiti da 30 giorni di mantenimento a 2 grammi giornalieri;
  • il secondo che invece prevede la realizzazione di cicli di 28 giorni a 3 grammi giornalieri.

In entrambi i casi si è ottenuto un aumento simile del pull muscolare di creatina, che nel secondo caso si è realizzato con tempistiche più graduali.

E' importante ricordare che l'assorbimento muscolare di creatina sembra essere fortemente migliorato dalla concomitante assunzione di carboidrati, mentre alcuni studi mostrano come l'assunzione contemporanea di CLA possa migliorare la composizione corporea dell'atleta più intensamente rispetto a quanto fatto dalla sola creatina.

Effetti Collaterali

Nonostante i dosaggi comunemente utilizzati nella pratica sportiva sembrano essere privi di effetti collaterali clinicamente rilevanti, l'assunzione di dosi elevate o mal solubilizzate potrebbe determinare la comparsa di nausea, vomito, diarrea e crampi addominali.

L'utilizzo di forme alternative di creatina, caratterizzata da una migliore solubilità e stabilità in ambiente acquoso, dovrebbe ridurre la comparsa di sintomi gastro-intestinali.

Protocolli di integrazione mal progettati in tempistiche e dosaggi, accompagnati da regimi dietetici iperproteici, potrebbero incrementare significativamente il carico renale, esponendo l'atleta a rischi per la propria salute.

Il prodotto è controindicato nei casi di patologia renale o epatica, cardiovasculopatie e/o ipertensione, in gravidanza, durante l'allattamento e al di sotto dei 12 anni e adolescenti non ancora formati.

In caso di uso prolungato (oltre le 6/8 settimane) è necessario il parere del medico.

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