Cardo Mariano e Silimarina | Per un Fegato Sano
Proprietà e Benefici
Esistono evidenze scientifiche secondo le quali l'utilizzo di un integratore a base di Cardo mariano titolato in silimarina, può risultare utile per:
- promuovere la salute e la funzionalità epatica, esplicando un'azione depuratrice e stimolante nei confronti del fegato, anche quando appesantito da una dieta troppo elaborata (ricca di eccessi, come fritti o alcolici) o dall'uso di farmaci (consultare il medico) od integratori (come quelli proteici assunti per lunghi periodi di tempo). La sinergia di questi principi attivi, infatti, sembra - secondo la letteratura consultata -
- proteggere il fegato nei confronti di numerosi agenti tossici (come alcol, alcuni farmaci ed il veleno del fungo Amanita phalloides),
- stimolare la rigenerazione degli epatociti (le cellule del fegato), promuovendo la depurazione e la purificazione dell'organo;
- agire come antiossidante controllando il danno causato dai radicali liberi;
- ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, grazie allo stimolo sulla sua escrezione biliare;
- migliorare i processi digestivi, con particolare riferimento ai pasti ricchi di grassi (per l'attività emulsionante della bile, secreta in maggiori quantità grazie alla presenza di questi estratti vegetali dalla nota attività coleretica e colagoga);
- rinforzare le pareti dei capillari ed espletare una blanda attività diuretica
Informazioni generali
Il cardo mariano, scientificamente noto come Silybum Marianum, è una pianta erbacea annuale o biennale presente nei territori a clima mite temperato come il bacino del Mediterraneo, dai cui frutti si estrae una droga utilizzata tradizionalmente nella medicina popolare per le sue proprietà epatoprotettive ed anti-avvelenamento.
Più precisamente la caratterizzazione chimico-biologica di questi estratti ha dimostrato la presenza in percentuali stimate tra l’1 ed il 3% di antiossidanti noti come flavonolignani, compresi tutti nella così detta Silimarina, il cui costituente principale è rappresentato dalla Silibina
Potere fitoterapico del Cardo Mariano
Dall’identificazione molecolare della silimarina, si sono succeduti una serie di studi impegnati nella definizione delle proprietà terapeutiche di questi composti e del loro meccanismo d’azione.
Nonostante la maggior parte degli studi presenti in letteratura si concentri sugli effetti di questi principi attivi su modelli animali o su culture cellulari, è possibile riassumere il potere fitoterapico del cardo mariano nella :
- Attività antiossidante : particolarmente intensa al livello delle piastrine, dei fibroblasti e degli epatociti ed utile ad inibire la perossidazione lipidica con la conseguente destrutturazione delle membrane cellulari;
- Attività epatoprotettiva : esercitata sia dalle suddette proprietà antiossidanti, utili a risparmiare l’epatocita dall’insulto ossidativo, che da un intrinseca attività antifibrogenica, molto importante in corso di epatopatie croniche;
- Attività antinfiammatoria : osservata in vitro, attraverso l’inibizione di NF-kB, principale fattore coinvolto nell’espressione di citochine infiammatorie. Differenti studi sono inoltre al lavoro per accertare il coinvolgimento della silimarina nella modulazione della via dell’acido arachidonico, che porta alla sintesi di importanti fattori pro infiammatori e proaterogenici ;
- Attività antiproliferativa : molto probabilmente associata al controllo del ciclo cellulare, con un potenziale ruolo preventivo nella modulazione dell’iperplasia tumorale.
Nonostante i numerosi potenziali effetti terapeutici, ad oggi l’unico supportato da una letteratura rilevante, e degno di applicazioni cliniche, è quello epatoprotettivo, dimostratosi efficace soprattutto in corso di epatopatie croniche con evoluzione fibrotica ed acute da avvelenamento da Amanita Phalloides.
Modalità d'uso
Alla luce delle proprietà fitoterapiche ed epatoprotettive del cardo mariano, ed in particolare della Silimarina, l’assunzione di 200 – 400 mg al giorno di questo principio attivo sembrano sufficienti ad instaurare un azione antiossidante e protettiva del fegato.
E’ molto importante tuttavia, accertarsi delle quantità espresse in etichetta, riferibili alla Silimarina titolata in Silibina.
Altea - Effetti collaterali
Nonostante l’assunzione di Silimarina sia risultata molto ben tollerata e priva di effetti collaterali clinicamente significativi, quando assunta alle normali dosi terapeutiche, è utile ricordare come questo principio attivo, agendo al livello dei mitocondri epatici, ed in particolare sul sistema enzimatico del citocromo P450, potrebbe determinare alterazioni farmacocinetiche importanti a carico di principi attivi metabolizzati dai suddetti enzimi come antidepressivi, antipsicotici, beta-bloccanti, warfarin, paracetamolo e isionazide.
Alla luce di queste evidenze, e data la possibile presenza di ipersensibilità verso il cardo mariano, sarebbe opportuno consultare il proprio medico prima di intraprendere l’assunzione di questo principio attivo.
Studi - Bibliografia
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