Acesulfame | Vantaggi e Rischi per la Salute | E' Vero che Fa Male?

Caratteristiche chimico-biologiche

L'acesulfame K rientra tra gli edulcoranti artificiali, utilizzati generalmente in ambito industriale nella preparazione di prodotti dietetici e dolciari come bevande, gomme da masticare, caffè e tè solubile, dolci di gelatina, budini e prodotti da pasticceria.

Dal punto di vista chimico si tratta di un sale di potassio particolarmente resistente al calore, che lo rende quindi adatto alla preparazione di prodotti dolciari da forno, e praticamente inerte dal punto di vista metabolico.

Infatti una volta assunto per via orale, viene rapidamente assorbito ed eliminato intatto con le urine, dopo un rapido passaggio ematico.
La sua ampia diffusione in ambito dietetico è stata quindi possibile grazie a :

  • l'elevato potere dolcificante, stimato circa 200 volte superiore rispetto quello del comune zucchero da cucina;
  •  un destino metabolico praticamente inesistente che determina l'assenza di qualsiasi fluttuazione  glicemica ed ormonale in seguito al suo utilizzo;
  •  l'assenza del potere cariogeno, non rientrando nei processi fermentativi delle specie batteriche patogene residenti nel cavo orale e responsabili della carie;
  • l'assenza di potere calorico ed energetico che lo rende particolarmente adatto durante regimi dietetici ipocalorici.

La sua presenza è indicata in etichetta con la sigla E950.

Notizie dal mondo scientifico

Al contrario degli altri edulcoranti sintetici, per i quali si assiste spesso alla pubblicazione di numerosissimi studi scientifici puntualmente contradditori, la letteratura scientifica mostra solo poco più di 100 articoli nei quali si testano le proprietà biologiche e gli effetti collaterali dell'acesulfame K.
La rilettura di tali articoli evidenzia come questi lavori si concentrino soprattutto nella valutazione delle proprietà gustative ed organolettiche del prodotto, evidenziando la capacità dell'acesulfame K di attivare più rapidamente i recettori per il dolce presenti nel cavo orale rispetto quanto fa il saccarosio, lasciando molto probabilmente un retrogusto amaro.

Purtroppo sono invece pressoché assenti studi nei quali si testi l'efficacia di questo edulcorante nel contribuire al mantenimento di un miglior profilo metabolico, al miglioramento dell'equilibrio glucidico in pazienti affetti da diabete o a facilitare il calo peso in pazienti sottoposti a regimi dietetici ipocalorici.

Di conseguenza non è possibile citare alcun effetto “terapeutico” supportato da evidenze scientifiche seppur le caratteristiche chimico-biologiche di questo edulcorante sembrano tali da adattarsi al meglio alle suddette potenzialità terapeutico-preventive.

Modo d'Uso

Solitamente l'acesulfame k, presente sottoforma di polvere o compresse, viene utilizzato durante regimi dietetici ipocalorici ed ipoglucidici come dolcificante di bevande.

E' chiaro che questo tipo di  assunzione risulta al quanto limitata e incapace di raggiungere le massime concentrazioni di acesulfame tollerate dall'uomo, risultando cosi priva di effetti collaterali.

Degno di nota è tuttavia uno studio che dimostra come l'ampia diffusione di questo edulcorante in numerosi prodotti dolciari e in bevande analcoliche come succhi di frutta, abbia determinato un cospicuo incremento della dose giornaliera assunta, con maggior rilievo nelle fasce di età più basse, maggiormente esposte a questi prodotti ed ai relativi effetti collaterali.

 Sarebbe bene quindi prestare attenzione alle indicazioni nutrizionali e agli ingredienti presenti nei prodotti alimentari, in maniera da limitare l'utilizzo di questi edulcoranti esclusivamente in caso di reale necessità.

Effetti Collaterali

Nonostante l'acesulfame K risulti presente in tantissimi prodotti alimentari, la sua dose massima sicura è di soli 9 mg per kg di peso corporeo, attestandosi così tra gli edulcoranti più pericolosi.

Tra le reazioni avverse descritte in seguito all'abuso di questo dolcificante è possibile ricordare l'insorgenza di emicrania, depressione, nausea, confusione mentale, alterazione della funzionalità epatica e renale, disturbi visivi e neurologici.

Rimane ancora aperto l'ampio capitolo edulcoranti sintetici/tumori, che sembra associare a prodotti derivati dall'acesulfame k come il cloruro di metilene effetti mutageni e teratogeni.

Studi - Bibliografia

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