Vitamine: Perché sono Carenti nei Fumatori

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Introduzione

E' oramai ben noto come il fumo di sigaretta costituisca un fattore di rischio serio per lo sviluppo di patologie di vario genere.
Solo recentemente, tuttavia, si sta facendo luce sui meccanismi molecolari coinvolti nella patogenesi fumo-correlata dei vari stati morbosi.
In questo scenario, in continuo divenire, lo stress ossidativo ha assunto il ruolo di protagonista principale.
Infatti, l'aumentata produzione di radicali liberi dell'ossigeno, associata al tabagismo, oltre a ledere le strutture cellulari, determinando un danno sia strutturale che funzionale, è in parte responsabile del deficit vitaminico ampiamente documentato nei fumatori.
Sempre più evidenze epidemiologiche correlerebbero al fumo di sigaretta una condizione di deplezione vitaminica cronica, inevitabilmente coinvolta nella compromissione della funzionalità di interi apparati e quindi all'insorgenza di patologie tabacco-dipendenti.

Principali cause delle carenze vitaminiche nei fumatori

Oltre alla persistenza di un cronico stimolo pro-ossidante, che evidentemente impegna costantemente i sistemi cellulari nei processi di detossificazione dai radicali liberi dell'ossigeno, il deficit vitaminico osservato nei fumatori, secondo alcuni esperti, risulterebbe correlato anche ad altri fattori.
Da recenti evidenze, sia epidemiologiche che cliniche, gli stati sub-carenziali e carenziali vitaminici, osservati nei fumatori, risulterebbero in parte correlabili:

  • Alle malsane abitudini alimentari osservate;
  • Al ridotto consumo di frutta e vegetali;
  • All'aumentato consumo di alimenti pro-ossidanti e pro-infiammatori come acidi grassi, caffeina e alcol;
  • Alla scarsa attività fisica;
  • Alla scarsa qualità del riposo notturno;
  • Alla scarsa attenzione al proprio stato di salute.

E' evidente, quindi, il forte impatto dello stile di vita sullo stato nutrizionale e vitaminico dei fumatori.

Caratteristiche e conseguenze delle carenze vitaminiche nei fumatori

A complicare ulteriormente il già compromesso quadro clinico tipico dei fumatori, insisterebbe uno stato carenziale vitaminico diffuso.
Dalle evidenze attualmente proposte, infatti, le carenze interesserebbero:

  • La vitamina C, con conseguente riduzione del potere antiossidante e compromissione dei normali processi di detossificazione. Stati carenziali di acido ascorbico si assocerebbero anche a profonde alterazioni del normale turn-over collagenico, con relativo invecchiamento precoce delle strutture e degli annessi cutanei.
  • La vitamina D, compromettendo così il fisiologico funzionamento del sistema immunitario ed aumentando il rischio di osteoporosi, patologie cardiovascolari e patologie, anche oncologiche, delle vie respiratorie.
  • La vitamina E, responsabile dell'aumentata incidenza di patologie cardiovascolari e di eventi acuti come ictus ed infarti.
  • Le vitamine B12 e B9, con l'inevitabile comparsa di iperomocisteinemia.

L'iperomocisteinemia dei fumatori sembrerebbe costituire uno dei principali fattori di rischio per la comparsa di manifestazioni patologiche cardiovascolari e neurologiche.
Il deficit di queste vitamine è stato anche in parte correlato all'aumentata incidenza di patologie oncologiche, in virtù del ruolo geno-protettivo.

Come affrontare gli stati carenziali dei fumatori

Visto il ruolo chiave del deficit vitaminico nella comparsa di vari stati morbosi tipici dei fumatori, diversi autori hanno concentrato i propri sforzi verso la caratterizzazione dell'efficacia di protocolli integrativi.
Al momento, nonostante pareri ancora discordanti, l'integrazione vitaminica nei fumatori potrebbe contribuire a migliorare il quadro clinico ma soprattutto a prevenire o ritardare l'incidenza di stati patologici anche gravi.
Assieme all'integrazione nutrizionale una maggiore cura del proprio stato di salute ed in particolare della propria alimentazione, costituirebbe un rimedio di prima istanza utile ad arginare questo spiacevole fenomeno.


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